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5 curiosità sui trulli

com'è fatto un trullo

Tutti conoscono Alberobello, la capitale dei trulli, ma in quanti conoscono la loro storia? In questo articolo voglio addentrarmi e approfondire 5 curiosità sui trulli che pochi conosceranno. In un articolo precedente vi ho già parlato di cosa c’è da vedere in questo bellissimo borgo e dei trulli più famosi come il Trullo Siamese, la Chiesa a Trullo e il Trullo Sovrano. Ora focalizziamoci su aspetti più particolari, che rendono ancor più unica e affascinante la Valle di Trulli.

La parola “trullo” deriva dal greco e significa cupola, ed identifica una struttura che si è diffusa in tutta la Valle d’Itria, ma in particolare ad Alberobello. L’UNESCO, infatti, nel 1996 ha inserito i trulli di Alberobello nei siti patrimonio culturale a livello mondiale.

Origini dei Trulli

Cosa sono i Trulli? È strano come chiunque conosca questa antica struttura ma ben pochi conoscono le vere origini del trullo. Secondo la leggenda sarebbero nati con una sorta di ribellione nei confronti del Re di Spagna, intorno al 1480. A fare le veci, in questa zona, c’era il Conte di Conversano, il quale, quando il Re impose una tassa salata sulle nuove abitazioni, suggerì una soluzione alternativa. Dato che in quell’epoca il borgo di Alberobello era ancora semi deserto, per aumentare l’affluenza decise che chiunque si sarebbe trasferito lì non avrebbe pagato quell’imposta. Ma ad una condizione: le strutture sarebbero dovute nascere a secco, ovvero senza l’utilizzo di malta o cemento.

Questo per due motivi, perché agli occhi dei funzionari sarebbe parso troppo instabile per essere una vera e propria abitazione; oppure ancor più semplicemente senza la malta si sarebbe trattato di strutture facilmente demolibili. In entrambi i casi gli abitanti di Alberobello non avrebbero dovuto pagare la tassa.

Anche se si tratterebbe di una leggenda in realtà si può affermare con certezza che Alberobello è stata davvero popolata ex novo, prima di questo evento era una zona altamente boscosa e che i primi abitanti di questa futura città derivano tutti dai paesi limitrofi.

Dove si trovano i trulli?

È sbagliato affermare che i trulli sono solo ad Alberobello. I trulli sono diffusi in tutta la Valle d’Itria tanto da essere chiamata la Valle dei Trulli. Infatti troveremo trulli a Cisternino, a Martina Franca e nelle sue campagne, dove per esempio c’è il trullo più antico mai scoperto, anche nei dintorni di Locorotondo troveremo trulli. Ma perché allora sono stati nominati patrimonio culturale solo quelli che rientrano nella zona di Alberobello?

I trulli si esistevano nella Valle d’Itria da prima che si sviluppasse il borgo di Alberobello, ma la curiosità e la differenza sta nel fatto che non erano utilizzati come abitazioni private. Nell’agro circostante erano infatti strutture adibite a ricovero per animali oppure per ripostiglio per gli attrezzi usati nel lavoro dei campi. La novità rappresentata dalla decisione del Conte di Conversano è che per la prima volta i trulli vennero costruiti per essere delle vere e proprie case private, che andarono a costituire la futura Alberobello e che si sarebbe contraddistinta dagli altri trulli di Locorotondo, Ostuni, Cisternino e tutte le località della Valle d’Itria. Ed è proprio in questo che troviamo l’unicità di questo splendido paese e la decisione DELL’UNESCO di renderla patrimonio mondiale culturale.

Costruzione del Trullo

Come è fatto un trullo? Si tratta di una struttura unica al mondo, dunque non solo ha un’origine particolare, ma anche la costruzione del trullo è molto interessante. Anticamente il trullo fungeva anche da cisterna per la raccolta dell’acqua, questa caratteristica è ben visibile se andiamo ad analizzare la sua struttura. Prima di tutto occorre dire che non tutti potevano, e possono, avvicinarsi alla costruzione di un trullo. Ad occuparsi di questa vera e propria arte c’è il maestro trullaro. Costui è colui che è cresciuto tra i trulli, che li ha visti nascere e che ha fatto esperienza nella costruzione del trullo. Non ci si può avvicinare chiunque, anche per una semplice ristrutturazione, c’è bisogno del maestro trullaro.

Nell’area in cui si è deciso di costruire il trullo, viene scavata una fossa sia per ricavare la materia prima, sia per una creare una cisterna. I muri sono formati da pietre poste all’esterno e pietre poste verso l’interno, l’intercapedine è riempita da vari detriti: terriccio e sassi. Questa sezione forma un muro può arrivare a misurare tre metri, ecco perché i trulli risultano freschi d’estate e caldi d’inverno. Prima di procedere alla costruzione della cupola si poggiano travi di legno. Anche la cupola è formata da due sezioni, interna ed esterna. Quella interna è costruita con pietre più grandi, poste in modo concentrico, quella esterna invece è costituita dalle tipiche chiancarelle grigie. Alla sommità il pinnacolo, di cui parleremo più tardi.

Disegno sui Trulli

Una curiosità sui trulli di Alberobello che a tutti sarà venuta in mente passeggiando tra le vie del borgo riguarda i disegni sul tetto dei trulli. Cosa indicano questi disegni? Buon parte dei trulli hanno questi strani simboli tracciati sul tetto con una calce bianca. Molto semplicemente il loro significato è da ricercarsi nella tradizione religiosa, culturale e popolare di Alberobello. Alcuni presentano il candelabro ebraico, su altri notiamo il sole che indica Cristo, su altri il cuore trafitto di Maria, altri hanno simboli che si rifanno all’antico culto degli dei pagani, dunque troviamo il simbolo di Giove, di Mercurio, di Saturno e così via.

Anche il pinnacolo che sovrasta i trulli ha la sua storia, porta con sé la firma del maestro trullaro. È l’unico elemento decorativo della struttura e in base al pinnacolo si può arrivare al maestro trullaro che ha composto quel determinato trullo.

Casa d’amore, la prima casa in cotto

Un’ultima curiosità sui trulli di Alberobello riguarda l’evento che li ha resi strutture riconosciute e legali. Ora che abbiamo parlato a fondo della storia di Alberobello, infatti, possiamo affermare che era nata in modo illegale, aggirando una norma. E se questa cosa oggi par non più interessarci, dobbiamo immedesimarci in chi in questo borgo ci viveva a quei tempi e non aveva la possibilità di costruire una casa “a norma”.

La svolta si ha nel 1797 quando Ferdinando IV decise che ogni alberobellese poteva costruire la propria casa nel modo a lui più consono. La prima casa ad essere costruita con la malta fu proprio Casa d’amore. Il proprietario di questa casa era Francesco D’Amore, che fu il primo cittadino a costruire la prima casa con l’utilizzo di malta. Sull’epigrafe sotto l’arco del balcone della casa è riportata la frase “Ex auctoritate regia – hoc primum erectum – a.d. 1797” ovvero “Primo [edificio] eretto con autorizzazione regia”.

Insieme di Trulli visti da un drone

Spero di aver soddisfatto la vostra curiosità con questi brevi approfondimenti sulla storia dei trulli. La Valle d’Itria è un luogo davvero unico in tutto il mondo e andrebbe valorizzata non solo per la sua oggettiva bellezza ma soprattutto per la sua unicità storica.

Foto Carla Fiume

Classe 1993, mi piace scrivere, viaggiare, lanciarmi in nuove avventure e scoprire nuovi luoghi. Mi emoziono facilmente davanti ai tramonti e ai gattini.

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