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castello svevo di Oria

In una posizione dominante rispetto al resto della città si staglia il meraviglioso Castello Svevo di Oria. Un gioiello di architettura in pietra, riadattato da Federico II. Oria è un bellissimo borgo salentino situata sul colle più alto delle antiche dune di sabbia costiere che si estendono tra Brindisi e Taranto. Il castello è Monumento Nazionale. Viene chiamato anche Vascello natante nell’aria per la torre al vertice che somiglia alla prua di una nave. Ne corso dei secoli è stato dimora di diversi principi, cavalieri e nobili, tra cui la regina Maria D’Enghien , la principessa Isabella di Chiaromonte e il Re Ferrante D’Aragona.

Torre castello oria
Torre del castello di Oria

Storia del Castello di Oria

Un primo scheletro del castello doveva essere stato costruito in epoca normanna. La torre quadrata è probabilmente testimonianza di quel primo nucleo. Alcuni affermano che a volere la costruzione del castello fosse stato lo Stupor Mundi, ma a ben vedere non è così. È infatti più probabile che Federico II abbia modificato e ampliato la struttura del castello preesistente, a suo piacimento. Anche perché durante le sue nozze con Iolanda di Brienne, il castello, ospitò parecchi ospiti. Anche nel successivo periodo angioino, il castello ha subito modifiche, ed è proprio a quest’epoca a cui vanno riferite le torri cilindriche del Salto e del Cavaliere.

Il Castello di Oria è stato testimone di numerosi assedi e anche ad un ciclone, che investì la città nel 1897.

Castello di Oria
Castello di Oria

Architettura del castello di Oria

Il maniero ha forma di triangolo isoscele. Al vertice troviamo la torre dello Sperone, rivolta a nord, e derivante dal periodo normanno-svevo, mentre verso sud ci sono le torri cilindriche del Salto e del Cavaliere, del periodo angioino. Ancora oggi intorno al castello si possono ammirare le cannoniere aggiunte intorno al XVI secolo.

La torre dello Sperone

Chiamata anche torre quadrata per differenziarsi dalle atre due che sono appunto, circolari e come abbiamo detto è da datarsi nel periodo normanno-svevo. Apparteneva alla difesa avanzata del castello, infatti sulla facciata sono visibili dei fori utilizzati per la difesa con l’arco. La torre è dotata di piccoli beccatelli e merlatura guelfa.

Il mastio e le torri circolari

Anche il mastio, posto nella parte meridionale è probabilmente di origine normanna. Sempre a sud troviamo le torri circolari, questa zona era maggiormente soggetta ad attacchi di nemici perché meno protetta da barriere naturali, sono infatti presenti maggiori difese. Infatti qui la collina, dove sorge il castello, era meno scoscesa.

Intorno alla torre del Salto aleggia una leggenda. Si narra, infatti, che la torre si chiami così perché una giovane dama era promessa in sposa ad un nobile molto più anziano di lei. Così una notte durante la sua permanenza all’interno della torre, decise di lanciarsi dalla finestra e perdere la vita piuttosto che finire in sposa ad un uomo molto più anziano di lei. Mentre la torre del Cavaliere deve il suo nome al fatto che le torri circolari che si fondevano con un muro erano denominate “a cavaliere”, ma anche al fatto che qui i cavalieri si armavano e si vestivano. Al suo interno troviamo molte incisioni risalenti alla seconda guerra mondiale, perchè proprio qui i soldati si rifuggivano.

La piazza d’armi e la cripta

Al centro del castello di Oria si sviluppa un cortile a forma di triangolo isoscele, ovvero la piazza d’armi. Qui si riunivano i cavalieri in caso di attacco nemico. Probabilmente poteva contenere circa 3000/5000 uomini in arme. Nel cortile, ai piedi della torre del salto, si accede alla cripta dei Santissimi Crisanto e Daria. All’ingresso troviamo delle colonne, appartenenti probabilmente all’antica chiesa bizantina quasi interamente distrutta. La cripta è databile tra il 850-895, voluta dal vescovo Teodosio per ospitare le reliquie dei santi.

La Leggenda di Oria fumosa

Accade non raramente che Oria sia circondata da una tetra nebbia. A spiegare ciò ci sarebbe un storia davvero terribile. Si racconta infatti che una volta costruito il castello, le mura continuassero a crollare. Per trovare una soluzione c’era bisogno del sacrificio di una giovane fanciulla. Fu ammazzata una giovane ragazza, ma la mamma di costei non perdonò mai il gesto alla città. Lanciò una maledizione accompagnata dalle seguenti parole “possa tu fumare Oria, come fuma il mio cuore disperato“.

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Castello Svevo di Oria, Brindisi
Foto Carla Fiume

Classe 1993, mi piace scrivere, viaggiare, lanciarmi in nuove avventure e scoprire nuovi luoghi. Mi emoziono facilmente davanti ai tramonti e ai gattini.

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