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Amiamo approfondire la cultura di un paese portandovi curiosità che solitamente non vengono subito a galla, abbiamo approfondito Ostuni ora tocca ad Alberobello. Qui voglio parlare di 5 curiosità su Alberobello meno convenzionali. È la capitale dei trulli e nel 1996 l’UNESCO li ha dichiarati patrimonio culturale dell’umanità. Questa città deve principalmente la sua fama ai trulli, in quanto strutture uniche in tutto il mondo. Però è anche vero che ci sono curiosità su Alberobello nascoste, che passano in secondo piano. Qui voglio andare a fondo, cercare dettagli nella tradizione. Oltre a parlare di cosa vedere ad Alberobello, voglio approfondire 5 cose tipiche di Alberobello. Così da fornirvi un’immagine diversa e più autentica del borgo tanto celebre.
I fischietti di Alberobello
Tra le cose tipiche di Alberobello compare la tradizione dei fischietti. In realtà è una tradizione ben conosciuta in tutta la Puglia, in particolar modo a Rutigliano che viene considerata la città del fischietto per eccellenza. Ma anche ad Alberobello c’è un’antica tradizione della lavorazione della terracotta. Mentre passeggiate tra i suggestivi vicoli del borgo noterete molte botteghe che offrono svariati tipi di fischietti. Colori e forme tutte diverse per un oggetto che viene considerato come un gioco per bambini ma non lo è. Infatti, in antichità questo prezioso oggetto era legato a riti magici e religiosi. Inoltre quando verrete a visitare Alberobello vi consiglio di comprarne qualcuno, perché secondo la tradizione, sarebbe simbolo di buon auspicio!
Il furto del tesoro dei Santi Medici
Si tratta di una leggenda che se cercate curiosità su Alberobello dovete conoscere assolutamente.
Un tempo c’era una famiglia divenuta ricca grazie a furti a discapito di altre famiglie. Un giorno, due componenti della famiglia decisero di intrufolarsi nella Basilica dei Santi Medici e rubare il tesoro al suo interno. Il colpo stava andando a buon fine quando all’improvviso si resero conto di aver dimenticato di rubare l’aureola dalle statue dei santi. Ma arrampicatisi sulle statue rimasero immobilizzati. Passarono così tutta la notte perché non riuscivano a muoversi, fino a quando, il mattino seguente arrivò il parroco. Arrivarono anche le forze dell’ordine ma non riuscirono ugualmente a portar via i due malviventi, il popolo chiese dunque ai Santi di punirli. Così all’improvviso i due si staccarono e corsero a casa convinti di averla fatta franca. Ma in realtà quella stessa notte il loro casale crollò sotterrando tutte le loro ricchezze. Passarono gli anni successivi in miseria, così come anche le future generazioni.
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Casa Pezzolla
Abbiamo parlato in lungo e in largo di come sono fatti i trulli, della loro costruzione e di qualsiasi curiosità a riguardo. Ma non vi ho mai parlato di Casa Pezzolla. Attualmente ospita il Museo del Territorio e dal 1930 è considerato monumento nazionale. In antichità all’interno del trullo vi viveva una famiglia, quando poi figli si univano in matrimonio, era usanza diffusa, allargare il trullo principale unendolo ad un altro trullo per ospitare la nuova famiglia creatasi. Cosicché non era raro vedere la nascita di trulli legati a tante unità secondarie. È proprio questo che sta ad indicare Casa Pezzolla, sono sono arrivati a contare una quindicina di trulli comunicanti e contigui. Quindi, tra le cose tipiche di Alberobello, non potevo non menzionare questa piccola tradizione che contraddistingue il paese.
Attualmente è facile notare le differenze strutturali e architettoniche tra i trulli che formano Casa Pezzolla, perché sono stati aggiunti in epoche differenti. Ogni trullo però è un’unità a sé, con alcove e focolari, mentre per quanto riguarda il tetto, ad ogni trullo corrisponde un pinnacolo. Questa struttura oggi ospita un allestimento per raccontare la vita domestica e contadina di fine dell’Ottocento.
Museo dell’olio
La nascita del Museo dell’olio è un omaggio a un prodotto che incarna alcuni valori della cultura di Alberobello: la cultura del lavoro, l’amore e il rispetto per il proprio territorio e la solidarietà. Nel museo sono esposti diversi strumenti e antichi attrezzi utilizzati nel lavoro contadino in particolare però potrete ammirare gli strumenti che si utilizzavano per la spremitura delle olive. In particolare, sono visibili, maestose macine in pietra utilizzate a trazione animale, presse in ghisa, un tavolo di dosaggio, fiscoli in fibra naturale e altro ancora. All’interno del museo troverete anche una mostra fotografica, un’esposizione di sculture in cui è utilizzato il legno d’ulivo e infine una degustazione di prodotti tipici che ben si sposano con l’olio extra vergine d’oliva.
Canale di Pirro
Tra le tante cose che potrete visitare ad Alberobello voglio consigliarvi uno spazio verde. Sto parlando del Canale di Pirro, ovvero una delle doline carsiche più importanti di quest’area. È caratterizzata da un unico solco che si estende per circa 1200 metri e raggiunge una profondità anche di 100 metri! Il territorio si estende tra le città di Alberobello, Fasano Castellana Grotte, Locorotondo, Putignano e Monopoli. I versanti del Canale sono eterogenei: quello settentrionale è più ripido mentre quello meridionale è più sinuoso e modellato. In quest’area rigogliosa è possibile fare trekking per godere del meraviglioso panorama offerto dalla natura.
Le leggenda racconta una storia interessante sull’etimologia del termine. Infatti, si associa il nome del canale al passaggio del re Pirro in questi territori. Si racconta che nel 280 a.C. il re attraversò il canale con un esercito formato da elefanti, cavalieri, arcieri e fanti, per salvare Taranto dalla conquista romana. Ma in realtà gli storici non hanno mai espresso certezze a riguardo. Il nome. infatti, deriverebbe “pire” ovvero costruzioni circolari in pietra ( probabilmente antenate dei futuri trulli) con l’obiettivo di raccogliere l’acqua piovana.
Curiosità su Alberobello
Alberobello ai confini dell’incantevole Valle d’Itria è tra le mete preferite dal turismo interazionale, nonostante abbia conosciuto il turismo da tantissimi anni, non si è mai spogliata di quella carica folkloristica ed autentica che riesce a trasmettere tutt’ora. Forse grazie ai trulli, strutture uniche e inimitabili, forse grazie alla sua storia e alla popolazione che ci abita, ma senza alcun dubbio possiamo affermare che di Alberobello non ci si stanca mai. Qui ho voluto dar spazio ad alcune curiosità su Alberobello che spiccano meno rispetto a tante altre caratteristiche con cui viene conosciuto il borgo, spero di aver soddisfatto la vostra curiosità.
Classe 1993, mi piace scrivere, viaggiare, lanciarmi in nuove avventure e scoprire nuovi luoghi. Mi emoziono facilmente davanti ai tramonti e ai gattini.